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C'è Francesca con l'ossessione per la sua immagine, e c'è Giovanna, una donna distrutta dal suo passato. C'è un elegante venditore di rose che attraversa le notti di Milano accompagnato da Pablo, un cane in cui tanto si rivede; c'è un musicista senza successo, c'è una cameriera. E poi ci sono Penna e Angela, che si conoscono per caso, si rivelano incapaci di giurarsi amore e allora si perdono per sempre, o forse no. C'è chi fugge a Londra, chi resta in paese, chi sogna la grande città. Le storie di questi personaggi si sfiorano, si intrecciano, si completano: tutti sono feriti ma non sconfitti, desiderano stordirsi ma sono perfettamente lucidi, ancora in cerca del loro posto nel mondo. Nel suo esordio narrativo Matteo Mobrici - compositore e leader dei Canova, uno dei gruppi più interessanti del panorama italiano - impiega gli stessi ingredienti delle sue canzoni, oscillando tra malinconia e autoironia, per raccontare i disagi, gli amori, le disillusioni e i sogni dei trentenni d'oggi.